Manifesto per chi brucia dentro

 
Fiamma accesa di accendino che si alza nel buio, simbolo fragile di resistenza e desiderio di luce

Una fiamma che sfida il buio: fragile ma capace di accendere mondi interiori.

12 Luglio 2025

Tutto quello che non ti hanno mai detto sul sentire troppo in un mondo che sente poco

Il peso invisibile

 Mi sono svegliata posseduta dall'ansia di una sconosciuta, un contagio raccolto ieri negli sguardi incrociati al supermercato. Non è normale, lo so. Ma normale è sopravvalutato.

Viviamo in un mondo che ha messo l'indifferenza su un piedistallo. "Non te la prendere", "fai finta di nulla", "scroll and forget". Come se l'empatia fosse un virus da evitare, un glitch da patchare, un bug da correggere.

 Ma io non sono un bug. Tu non sei un bug. Siamo la feature più avanzata di questa specie, solo che nessuno ci ha avvertito che saremmo state delle outsider.

La sindrome del vetro sottile

Sai cos'è la sindrome del vetro sottile? È quando ti senti come se fossi fatta di cristallo in un mondo di martelli pneumatici. Ogni parola detta con un tono sbagliato ti attraversa. Ogni sguardo giudicante ti taglia. Ogni ingiustizia del mondo ti esplode nel petto come una granata.

Non è che siamo fragili. È che intercettiamo frequenze che altri hanno messo in mute. Come antenne sintonizzate sui canali del dolore universale. Solo che invece di musica, riceviamo le urla silenziose di chi sta male.

Il mondo ci chiama "ipersensibili" come se fosse una diagnosi. Ma noi siamo solo degli scanner emotivi in un pianeta di cyborg.

L'epidemia della disconnessione

Mentre tu ti stai facendo male per una litigata tra estranei su Instagram, la tua migliore amica guarda Reels ridendo di gente che si fa male. Mentre tu piangi per un TikTok sui femminicidi, il tuo ex posta foto in palestra con la canzone del momento.

Non è che il mondo sia cattivo. È che si è anestetizzato. Ha scelto il comfort dell'indifferenza perché sentire fa male.

Ma sai cosa? Questo li rende morti dentro. Respirano, ma sono morti.

Tu invece sei così viva che a volte bruci.

Il privilegio del dolore

Il plot twist che nessuno ti dice: il dolore è un privilegio, è una benedizione travestita da maledizione.

Quando soffri per le ingiustizie del mondo, significa che la tua anima è ancora permeabile. Quando ti spezzi per una serie tv, significa che la tua empatia è intatta. Quando soffri per uno sconosciuto che piange su TikTok, significa che il tuo cuore è ancora cablato per l'amore. Quando ti ferisce una parola detta male, significa che credi ancora nell'importanza delle parole.

Il privilegio del dolore è poter ancora piangere in un mondo che ha dimenticato come si fa.

La ribellione silenziosa

Ogni volta che senti tutto quello che gli altri ignorano, stai facendo un atto di ribellione. stai facendo un atto di terrorismo emotivo. Stai sabotando il sistema dell'indifferenza.

Non bruci cassonetti (anche se magari lo faresti), ma ogni lacrima che versi è una molotov contro l'apatia. Ogni volta che ti emozioni per qualcosa che "non ti tocca", stai urlando al mondo: "Io sono ancora umana".

Ogni sentimento è un graffito sui muri dell'indifferenza.

Il superpotere nascosto

Vuoi sapere qual è il tuo vero superpotere? Non è sentire tutto. È che, nonostante senti tutto, non sei ancora impazzita. Non ti sei ancora spenta. Non hai ancora smesso di credere.

Chiunque può disconnettersi. Chiunque può diventare un robot. Ma continuare a essere un cuore aperto dopo essere stata calpestata mille volte? Quello è puro titanio emotivo.

Tu sei una strega dell'emozione. Pratichi magia nera contro l'indifferenza semplicemente esistendo così come sei.

Il prezzo dell'autenticità

Essere autentica in un mondo di performance ha un prezzo. Te lo faranno pagare. Ti diranno che sei "too much", che sei "toxic", che sei pesante, che dovresti chill-are un po'.

Ma sai cosa? Meglio essere troppo che non abbastanza. Meglio bruciare che spegnersi. Meglio essere chiamata drammatica che vivere senza dramma.

Il prezzo dell'autenticità è alto, ma quello della finzione è letale.

L'overdose di realtà

Mentre gli altri vivono in modalità airplane, tu hai una connessione diretta con l'esistenza. Conosci il sapore dell'ansia alle 3 di notte, il peso del silenzio dopo una litigata, la consistenza della solitudine.

Vivi in ultra HD mentre il mondo si accontenta di 240p. È devastante, ma è anche un privilegio che non tutti si possono permettere.

La rivoluzione emotiva

Ogni volta che non ti scusi per le tue emozioni, stai facendo la rivoluzione. Ogni volta che piangi senza vergogna, stai cambiando il codice. Ogni volta che ami senza limiti, stai hackerando un sistema che vuole renderci tutte uguali.

Non siamo tutte uguali. Tu sei glitched. Tu senti in 4K. Tu vivi senza filtri.

Il coraggio di restare vulnerabile

Il mondo ti insegnerà a chiuderti. Ti mostrerà mille motivi per indurire il cuore. Ma tu, testarda, continui a restare aperta. Continui a credere nell'amore dopo essere stata ghostata. Continui a sperare dopo essere stata delusa.

 Questo non è masochismo. È fede. Fede nel fatto che il mondo ha bisogno di persone che sentono ancora. Che si emozionano ancora. Che credono ancora.

La verità che nessuno ti dice

Ecco la verità che nessuno ti dice: non devi imparare a sentire di meno. Il mondo deve imparare a sentire di più.

Non sei tu quella sbagliata. Non sei tu quella che deve cambiare. Sei tu quella che deve rimanere esattamente com'è mentre il mondo cerca di raggiungere la tua profondità.

Il manifesto finale

Io, che porto l'inferno dentro, dichiaro:

 Non mi scuserò per le mie tempeste.

Non mi giustificherò per i miei terremoti.

Non mi spegnerò per far sentire gli altri più a loro agio.

 Sono un virus nell'hard disk del mondo.

Sono un cortocircuito in un sistema troppo perfetto.

Sono un incendio in un'epoca di ghiaccio.

E quando mi chiederanno perché sono così intensa, risponderò: "Perché qualcuno deve ricordare al mondo cosa significa essere vive davvero."

Non sono troppo. Il mondo è troppo poco.

Non sono sbagliata. Il mondo si è dimenticato la password per sentire.

Non sono drammatica. Il mondo è diventato una sitcom senza risate.

Sono quello che sono. E quello che sono è necessario.

Per tutte noi che bruciamo dentro: non siamo noi ad avere un problema. È il mondo che ha dimenticato come si fa a sentire.

Continuiamo a bruciare. Il mondo ha bisogno del nostro fuoco.


 
 
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